24 Giugno 1973
UDINESE – PARMA 0 – 2
dal RESTO DEL CARLINO di Lunedì 25 giugno 1973
NOTTE IN BIANCO PER MIGLIAIA DI PARMIGIANI
PER I CROCIATI TRIONFATORI A VICENZA CAROSELLI DI AUTO E FIUMI DI LAMBRUSCO
Fino all’alba la città è stata invasa da sportivi che con bandieroni, clacson e trombe hanno inscenato una manifestazione di giubilo per la promozione che giunge dopo otto anni purgatorio
Questa volta la festa è riuscita in pieno. In un garrire di bandiere al vento, in una interminabile serie di caroselli, di cortei di auto impazzite nel centro cittadino, a notte inoltrata continuava la festa per la promozione del Parma n serie B. Dopo otto anni di amarezze e di discrete soddisfazioni fra i semiprofessioni;ti, il massimo club calcistico cittadino trova ancora la sua giusta collocazione nella serie B. Farina esulta.
La festa, era cominciata ieri mattina. Già verso le 12 l’oltretorrente era invaso da migliaia di parmigiani, uomini, donne bambini che con stendardi più o meno ingombranti, raganelle, trombe e strumenti a percussione si accalcavano in piazzale Picelli e via della Costituente. Poi s’è formata la lunga colonna di e affittati dal Club Parma Vecchia un po’ dovunque. Alle 13, con in testa le auto dei vigili urbani il lungo serpente
metallico si è mosso percorrendo via Bixio, il Lungoparma, via Bottego e via Trento alla volta di Vicenza. Era cominciato il viaggio della speranza. Nella calda giornata estiva Parma restava deserta: oltre ai circa cinquanta pullman, centinaia di auto avevano infatti già lasciato la città alla volta di Vicenza. « Se non riesce questa spedizione – dice trafelato e accaldato il signor Montivelli del Club Parma Vecchia – chiudiamo bottega. Sono convinto che i crociati non deluderanno una intera città».
Per i pochi rimasti in città cominciata, dopo il saluto alla lunga colonna dei partenti, una nervosa attesa. C’è chi ha ingoiato
frammenti di unghie, chi ha cercato inutilmente di prendere sonno per la pennichella, chi ha preso la macchina andando in campagna in cerca di un’ombra.«Qui abbiamo ambulanze in abbondanza – ha detto un milite della CRI – e speriamo che non servano a noi. Siamo nervosi. Le 17 non arrivano mai». Era da poco scoccata l’ora X e già i telefoni della redazione si surriscaldavano. In attesa di “Musica e Sport” molti non ce la facevano a soffrire in silenzio: «Senta – ha detto una voce emozionata verso le 17,15 – provi per favore a telefonare a Vicenza. Io non ce la faccio ad aspettare: richiamo tra cinque minuti». Quando alle 17,20 ha ritelefonato ha avuto la prima lieta novella: il Parma vinceva per 1-0. Dall’altra parte un grosso sospiro, un’esclamazione soffocata: «E’ fatta!».
Poi la voce metallica di Sandro Ciotti teneva costantemente informati i parmigiani dell’andamento della partita fino a un quarto d’ora dal termine. Anche le parole di Ciotti rassicuravano e già verso le 18,30 qualche pattuglia di ragazzini iniziava a ronzare per la città sventolando bandiere. Alle 18,46 le auto hanno cominciato a sfrecciare coi clacson spiegati. Era fatta. Verso le 21, quando le prime schiere dei tifosi che avevano seguito i crociati al Menti hanno fatto rientro a Parma, la, città è letteralmente impazzita. Bandiere al vento, clacson pigiati, mentre i vigili urbani bonariamente chiudevano gli occhi: si iniziava la lunga notte dei festeggiamenti. In piazza Garibaldi, verso le 22 sembrava di essere tornati ai tempi in cui l’Italia batté la Germania a Città del Messico. Più le ore passavano e più la calca diventava indescrivibile. I brindisi in ogni angolo della città si sono sprecati.
Insomma una festa coi fiocchi, una rugiada di S. Giovanni posticipata di una giornata con fiumi di champagne, ma soprattutto di buon lambrusco ad inondare tante ugole infiammate per l’incitamento offerto durante l’intera giornata alla squadra dei cuore.
Il Parma dopo anni torna in B e la città a ragione esulta. E la festa non si è certamente esaurita questa notte.